PREMESSA

Attraverso questo testo ci è permesso segnalare, a grandi linee, la struttura generale del progetto "MONDOCAPRI 2004 - Il tempo e lo spazio del lusso invisibile", promosso dall’Ass. GRON .
Nostra intenzione primaria è quella di mettere a confronto due mondi, quello di “Capri” e quello del “Lusso”, per ridefinire nuovi ruoli, reinventare nuove specificità territoriali, nel nostro caso, fortemente legate al contesto euro-mediterraneo.
Di quest’ultimo il progetto in esame, ne è profonda espressione ed all’interno di essa Capri ne è l’emblematica essenza immaginaria: un grande luogo “altro”, capace di attraversare, riflettere, il ritmo ed il senso dell’onda lunga della storia europea e mediterranea. Un ruolo conquistato nel cuore dello sviluppo del mondo occidentale, attraverso la produzione e diffusione del suo mito, capace di rappresentare la sua alterità immaginaria, nelle forme e nei modi che la stessa storia dell’isola ha saputo costruire in modo originale.
Capri attraverso le sue bellezze naturali ed architettoniche, il suo turismo internazionale ha rappresentato, almeno sino alla fine degli anni ’70, un luogo privilegiato, attraverso cui si sono sempre prodotti, rappresentati e diffusi i linguaggi avanzati del “lifestyle internazionale”

Il progetto "MONDOCAPRI 2004 - Il tempo e lo spazio del lusso invisibile", vuole ri-coprire lo spazio di una rassegna-evento, attraverso cui è possibile di nuovo scandire il tempo ed il ritmo di questa sua “storica specificità”. Quest’ultima va ri-vissuta in forme variegate e molteplici, con linguaggi fortemente vincolati e relazionati ad una nuova fase dello sviluppo di tipo post-metropolitano; processo che sta interessando profondamente anche l’area napoletana e dell’intera regione campana. Ciò è possibile riattraversando storicamente diversi settori disciplinari come: l’urbanistica,l’architettura, il design, la moda, gli accessori, l’oggettistica, l’eno-gastronomia, l’estetica ed il benessere. Tutte aree da considerare come settori economici e sociali storicamente importanti, che hanno rafforzato e ridefinito l’identità produttiva e turistica dell’isola, elementi necessari per ricollocare sul grande tavolo della modernità, uno sviluppo più avanzato e strutturalmente competitivo dell’isola e del suo entroterra regionale.

STRUTTURA DEL PROGETTO ANNO 2004

La filosofia complessiva dell’edizione "MONDOCAPRI 2004 - Il tempo e lo spazio del lusso invisibile" è impegnata a fare i conti con una sua definizione organizzativa, capace di sintonizzarsi sulle diverse e nuove relazioni che intercorrono tra l’isola di Capri, il suo contesto metropolitano-regionale ed i fermenti vivi e significativi presenti nell’area euro-mediterranea.

Prima scelta è quella di non concentrare "MONDOCAPRI 2004 - Il tempo e lo spazio del lusso invisibile" nelle solite iniziative che scandiscono la vita mondana caprese. Infatti, elemento fondamentale di questa prima edizione 2004 è quella di mettere in relazione l’evento con il suo reale contesto urbano, commerciale e produttivo. Tentare di far giocare i settori sopracitati all’interno della storia e delle potenzialità di un’isola come Capri che può offrire, in forme sempre più appropriate, aggiornate e sempre più sensibili alle grandi trasformazioni del grande scenario nazionale ed internazionale.

Seconda scelta è quella di inserire nella manifestazione settori che attengono al mondo della cultura urbana, come l’architettura,il design, la moda, l’oreficeria, l’oggettistica, la gastronomia ecc. Tale scelta fa riferimento alla forte presenza di settori strategici sul territorio campano e meridionale, attraverso cui è possibile fondare un modello di sviluppo intorno a cui l’idea culturale su cui strutturare un immaginario territoriale, agisca nel locale e nel globale, capace di affondare ed attingere la sua ispirazione necessariamente nel cuore della storia della civiltà euro-mediterranea.

Una prima relazione con la cosiddetta civiltà euro-mediterranea è strettamente legata alle sue risorse, materiali e quindi ad una particolare dimensione del rapporto tra antico e moderno, tra memoria e innovazione, tra storia e futuro.
Una seconda è appunto quella che fa riferimento alla base dei rapporti tradizionali che si innestano su un nuovo tessuto di sinergie economiche, produttive, culturali e progettuali, sul come affrontare queste differenze strategiche, attraverso la definizione di nuovi modelli di intervento che possono valere non solo per Capri ed il napoletano, ma anche per aeree al di fuori del nostro limite geografico, una sorta di laboratorio entro cui sperimentare questi modelli.
Una terza relazione è quella della ridefinizione del bacino comunicativo dell’isola di Capri, della sua regione, con quello più generale e globale, un bacino produttivo, creativo, in grado di funzionare come parco sperimentale in un contesto più generale ed internazionale.

Riteniamo, appunto, siano queste le categorie strategiche con le quali sono permanentemente vincolate le decisioni sullo sviluppo territoriale. Tralasciando tutte le categorie tradizionali, il problema é quello di andare più a fondo all’interno delle storiche relazioni che hanno costruito l’immaginario culturale più generale di Capri e del “Made in Naples” nel mondo, perché è proprio alla luce dei processi in atto che queste categorie non funzionano, non combaciano più con i processi di internazionalizzazione che stanno premendo su quest’area, sul come questi processi abbiano scardinato già di fatto una tradizione culturale urbana. E’ necessario definire prima la qualità di queste innovazioni, per il semplice fatto che il vissuto quotidiano, il vissuto urbano, il vissuto del nostro territorio è ormai veicolato dai media che sono alla base di filosofie ben precise, sia dal punto di vista scientifico, che dal punto di vista dei consumi quotidiani, capaci di condizionare le strategie economiche nonché imprenditoriali.

Bisogna appunto intervenire sui punti di rottura della tradizione industriale di massa in quanto è proprio la cultura metropolitana che è giunta al suo apice, è giunta all’apice della sua funzione storica. Bisogna definire delle trincee avanzate in cui ci sia la possibilità di trasformare questa mentalità, rendere appunto più adeguate le professionalità, tutte le professionalità urbane per adeguarle a nuovi strumenti di controllo e decisione dello sviluppo territoriale, alla gestione tecnico-amministrativa e quindi alla possibilità di definire un accordo tra questi soggetti, tra queste aree, tra queste realtà, in cui i diversi settori produttivi, assumano una più specifica valenza strategica dal punto di vista imprenditoriale, culturale più in generale.

E’ in questo contesto che il tema della moda, del design, della gastronomia, del turismo di massa, di élite o tematico, possano essere relazionati allo sviluppo ed a una politica avanzata dei beni culturali ed ambientali, capaci di far riferimento ad un’idea avanzata sia del consumo del territorio, del suo uso e del suo immaginario, entro cui il “lusso” non sia assunto e vincolato alla storica categoria dei ricchi , ma alla sua grande e rivoluzionaria capacità di oltrepassare i limiti del desiderio e della variegata produzione di nuovi linguaggi ed identità.

Come ha detto recentemente lo stilista Emanuel Ungaro :”Il vero lusso è fare della propria vita un capolavoro”, quindi la propria capacità di progettare il senso della propria identità e della propria collocazione nel grande scenario di una società post-industriale, ritrovare il senso ed il gusto, anche segreto ed invisibile, del proprio destino ed estrinsecarlo in atti, azioni o progetti capaci di rispecchiare una nuova ri-collocazione nel grande reticolo immaginario delle precarie identità del moderno.

Per fare ciò è opportuno ripulire il temine “lusso” da significati a volte opposti, che generano ulteriore confusione. Infatti si definisce comunemente“lusso” tutto ciò che è eccessivo, superfluo, non necessario, espressione di ricchezza e sfarzo; espressione di inutilità a cui tutti aspirano. Ad esso si è sempre legato un destino ambiguo e mai considerato come un elemento, intorno cui si esprime una ricerca, un atto culturale che deve essere ricondotto nell’alveo della sua ”inevitabilità”, rivolta a produrre pensieri, gesti, in breve ad una filosofia della vita. Ogni epoca storica ha fatto i conti con la propria idea del lusso, ma mentre il mondo dell’estetica ha sempre avuto una sua pur minima legittimità, perché legato alle masse, il lusso è sempre stato contrastato in quanto espressione dell’èlite e non come “avanguardia”. Da qui l’esigenza di ritrovare gli spazi giusti, affinché nuovi bisogni individuali, possano esplicitarsi nella permanente costruzione di originali identità moderne. A tal riguardo sono molto significative le ultime riflessioni di uno dei nostri più sensibili progettisti dell’”international lifestyle” e cioè Giorgio Armani.

Come è possibile ri-definire queste identità?
La prima mossa è quella della riorganizzazione, della strutturazione di una fitta rete imprenditoriale alle diverse scale territoriali ed in seconda battuta definire ed attivare un progetto che possa strutturare una sorta di vetrina permanente, una sorta di “Esposizione Permanente ” delle diverse realtà produttive. La costruzione di questa rete imprenditoriale deve far necessariamente riferimento ai processi di internazionalizzazione e quindi va definita all’interno di blocchi o relazioni con i grossi comparti produttivi americani, nord-europei, mediterranei e sud-est asiatici.

La seconda è quella di fare riferimento ad una categoria culturale legata allo sviluppo di un’area euro-mediterranea ben precisa, attraverso la strutturazione di una strategia, a maglie larghe, attentamente pre-definita, dove ci sia la possibilità di sviluppare elementi progettuali-tipo da contestualizzare volta per volta, dove ci siano le possibilità per intervenire facendo leva su un lavoro ed una ricerca preventiva. Noi riteniamo che la manifestazione "MONDOCAPRI 2004 - Il tempo e lo spazio del lusso invisibile" può rispondere a questa esigenza.

IL LUOGO/I LUOGHI DELL'EVENTO

Sulla base delle considerazioni precedenti è ovvio che l’area su cui svolgere la manifestazione non può ridursi ad un unico e semplice luogo, per quanto prestigioso possa essere. L’intenzione principale, infatti, è quella di coinvolgere più luoghi (piazze, monumenti, beni culturali ed ambientali, strutture commerciali ecc.), unificati da una trama progettuale che affonda e ricerca la sua ragione di essere all’interno della storia di Capri, della sua capacità di essere luogo della bellezza, del viaggio, della seduzione, del gusto, dell’estetica, del sublime ecc.
La rassegna itinerante consta di diverse tappe:

INFORMAZIONE E PROMOZIONE
La piazzetta come semplice luogo di informazione-invito, per seguire le manifestazioni in programma sull’isola. Questo ruolo può essere svolto da totem informativi esemplificativi del senso dell’intera manifestazione supportati da materiali cartacei, video o digitali. Essi possono diventare dei punti simbolicamente efficaci, capaci di alludere all’immaginario storicamente consolidato dell’isola di Capri ed eventualmente interessati da performance, simulazioni ambientali o piccoli eventi vincolati ai temi della manifestazione.

IL LUOGO DELLE RELAZIONI E DEL CONFRONTO
Le strutture alberghiere come possibile area di confronto e di scambio di informazioni, una sorta di sistema-piazza al coperto, che possa essere di fatto luogo delle relazioni e dello scambio informativo all’interno dell’intera manifestazione; supportato dagli aperitivi, dagli odori, dai sapori tipici della gastronomia mediterranea e da altre sezioni artigianali come preziosi ed oreficeria.
Tale sezione verrà opportunamente supportata da incontri con cultori della materia, conferenze tematiche, da iniziative organizzate con la piena collaborazione del Comune Capri, attraverso cui siano sviluppati i temi inerenti la storia, la ricerca, la progettazione e la formazione nei campi del fashion-design, eno-gastrodesign, artigianato e design in generale.

IL LUOGO DELLA RE-INVENZIONE STORICA
Si prevede il coinvolgimento delle strutture commerciali, invitando quest’ultime a re-inventare attraverso eventi autonomi, il loro ruolo nella storia dell’isola e la loro capacità di riflettere il senso del proprio futuro a partire dalla loro specificità merceologica ed espositiva.

IL LUOGO DELL'EVENTO E DELL'ESPOSIZIONE
L’allestimento di atelier e di spazi-vetrina capaci di mettere in contatto i fruitori della manifestazione con gli stilisti, i progettisti, gli operatori artigianali, tutte le maestranze professionali legate alle diverse filiere produttive nei settori della moda, design, artigianato artistico, preziosi ed oreficeria, eno-gastronomia ecc. Tali allestimenti, in comune accordo con le istituzioni locali, potranno occupare monumenti, ville private e spazi commerciali diffusi sul territorio.
La storia ed il futuro, la memoria ed il progetto che si incontrano, nella cornice architettonica di luoghi simbolo dell’isola, allestiti come un interno-piazza, in cui poter esprimere al meglio il senso dell’evento attraverso:

1) una mostra-vetrina capace di registrare i momenti significativi ed il contributo dell’attività artistica di grandi firme del mondo internazionale e nazionale.

2) l’allestimento di spazi espositivi specificamente relazionati ai settori del design, artigianato artistico, preziosi, gastronomia.

3) l’allestimento di eventi televisivi in diretta o pre-registrati in cui sia possibile esprimere al meglio il senso complessivo dell’intera manifestazione, supportati da sfilate e performance di moda, interventi musicali, spettacolari ed artistici.

4) organizzazione di incontri, seminari o conferenze, capaci di concentrare in una dimensione spaziale e temporale compressa, la possibilità di conoscersi, confrontarsi e diffondere il proprio punto di vista sugli argomenti in esame.

IL LUOGO DEL GLAMOUR
L’organizzazione di party-evento tematici da concordare insieme ad alberghi, ville private ecc, diffusi sul territorio caprese.